La cura e il mantenimento di un buon aspetto fisico è oggetto di grande interesse sia nel campo medico che in quello psicologico; la percezione del nostro corpo, infatti, contribuisce a creare l’immagine mentale di noi e quindi la nostra identità.
Una persona che soffre del disturbo dell’immagine corporea si percepisce in maniera distorta e svilente e, attribuendo all’aspetto fisico un ruolo fondamentale nella vita, attua comportamenti errati per modificare il proprio corpo: riduzioni alimentari, induzione del vomito, attività fisica smodata, uso di lassativi e diuretici, sono tutti atteggiamenti sintomatici di una cattivo rapporto con il proprio aspetto.
Da quanto detto è evidente che la relazione mente/corpo sia fondamentale per il benessere individuale: solo da una relazione di amore e rispetto per se stessi discende una naturale relazione di attenzione e rispetto verso i bisogni del proprio corpo. Se le basi sono queste, il corpo non è più considerato solo uno strumento e nasce la necessità di prendersene cura.
In tal senso la medicina estetica svolge un ruolo significativo: considerando l’individuo in termini olistici (olos in greco significa “tutto”, “intero”), guarda all’uomo come ad un tutto unitario, dove la malattia si presenta a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio.
In tal modo, la medicina estetica rispetta pienamente il concetto sostenuto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute): “qualsiasi atto medico non deve essere disgiunto dal concetto di benessere psico-fisico, che deve essere garantito a tutti i popoli e in tutto il modo”. [Carta di Ottawa, 1986]