L’acne è una malattia dovuta, localmente, a un aumento di secrezione delle ghiandole sebacee.
Nel nostro corpo sono presenti milioni di ghiandole sebacee che hanno il compito di creare il sebo – lubrificante naturale; il sebo, mischiandosi con l’acqua, forma il cosiddetto film idrolipidico, una pellicola che protegge la nostra pelle dagli agenti esterni.
Nel caso dell’acne le ghiandole sebacee – anzi il follicolo pilosebaceo – produce più sebo.
Ma perché?
Perché nel nostro corpo il funzionamento degli organi è determinato da sostanze che, al momento giusto, li stimolano; queste sostanze sono gli ormoni.
L’ormone deputato a stimolare la produzione sebacea è il testosterone, un ormone maschile presente in quantitativi inferiori anche nelle donne. Il testosterone, però, non stimola direttamente la produzione del sebo ma, per suo metabolismo, si trasforma in diidrotestosterone (quindi cambia molecola); giunto all’organo bersaglio – la ghiandola sebacea – per stimolarlo si unisce a un enzima: l’alfaidrossiriduttasi. Ed è proprio la sostanza che si crea dall’unione di diidrotestosterone e di alfaidrossireduttasi a determinare la produzione di sebo.
Da quanto detto è evidente che la iperproduzione di sebo sia strettamente legata alla quantità di diidrotestosterone o di alfaidrossireduttasi; l’acne è quindi determinata dall’alterazione di questo metabolismo.
È bene specificare che l’acne non è legata direttamente al numero di testosterone presente nel sangue ma al quantitativo di diidrotestosterone e di alfaidrossireduttasi.